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Campo nomadi Castel Romano (ex Vicolo Savini)

Per la Regione va spostato entro il 15 giugno ma il Comune emana un bando per assegnarne la gestione

Un Decreto del Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo (Decreto n. T0606/2005 del 22/11/2005) prevede che entro il 15 giugno il Campo nomadi di Castel Romano dovrà essere spostato.

Il Decreto ha introdotto una deroga temporanea, per motivi di necessità ed urgenza, alle misure di salvaguardia previste dalla Legge Regionale 29/97 ("Norme in materia di aree protette regionali"). Infatti, come denunciato sin da settembre scorso dal WWF (vedi pagina), l'area occupata (località Monte Melara) è situata all'interno della Riserva Naturale di Decima-Malafede.

Il decreto aveva dato il via libera all'installazione provvisoria di prefabbricati per ospitare in modo più adeguato un migliaio di rom (tra cui 250 bambini) che per oltre due mesi (cioè dallo sgombero dal Vicolo Savini, il 14 settembre 2005) erano stati sistemati in una tendopoli allestita dalla Protezione Civile, senza servizi igienici e riscaldamento.

Il Decreto prevede che entro e non oltre il 15 giugno 2006 l'occupazione dell'area (privata) dovrà finire ed al termine dell'occupazione dovrà dovrà essere predisposta una bonifica dell'area e la remissione in pristino.

Ma il Comune di Roma, nel frattempo, ha emanato il bando per assegnarne la gestione e rendere praticamente definitiva la struttura. L'avviso pubblico, del V Dipartimento, che ha formalizzato la gara, è del 4 gennaio 2006. A dare il via, in gran segreto, è la Determinazione dirigenziale n. 13/2006 che appare in palese (e sconfortante) contraddizione con l'atto del Presidente Marrazzo.

"Il Comune - si legge nel bando - richiede ad enti operanti nel sociale progetti per la gestione di strutture adibite ad accoglienza di persone socialmente fragili, prevalentemente di etnia rom, all'interno di aree attrezzate direttamente o indirettamente dall'amministrazione comunale; si intende altresì richiedere offerte di aree del tutto attrezzate ad accogliere 200-400 persone".

"Per meglio orientare le offerte - specifica il Comune - si pongono in primo piano tra le aree di proprietà o direttamente allestite dall'amministrazione: l'area attrezzata di via Salone e quella sulla via Pontina, località Castel Romano. I campi attrezzati di via Salone e via Pontina sono un'ulteriore evoluzione del sistema di accoglienza delle comunità rom presenti nella città di Roma".

Castel Romano, dunque, viene definito dal Comune campo attrezzato. Non più provvisorio. Infatti i campi in questione, precisa il bando, "verranno dotati di presidi sociali stabili, in grado di assicurare assistenza sanitaria, scolarizzazione, guardiania, in un'area opportunamente attrezzata e fornita di utenze essenziali: luce, acqua, servizi igienico-sanitari, moduli abitativi sicuri e confortevoli".

Lo spostamento da Vicolo Savini a Castel Romano era avvenuto tra le proteste dei residenti del XII Municipio e degli stessi rom ai quali, inizialmente, erano state offerte dal Comune più alternative per il loro futuro (buoni casa; rimpatrio con finanziamento; sistemazione in piccoli campi di accoglienza dotati di tutti i servizi). Ultima manifestazione lo scorso 7 maggio, a Trigoria, presenti esponenti politici locali di tutti gli schieramenti, comitati locali ed una delegazione rom.

Il WWF ha segnalato più volte (vedi anche comunicato stampa del 7 ottobre), che, contrariamente a quanto previsto dal decreto, sia la fauna che la flora hanno subito notevoli danni che si sono aggiunti ai "normali" fenomeni di bracconaggio e danneggiamento e che lo stesso assetto del territorio è stato oggetto di modifiche.

A 9 mesi di distanza dall'occupazione dell'area protetta il Comune di Roma non ha più alibi (quali, in primo luogo, l'urgenza) per trovare soluzioni più idonee per i circa 1000 rom di Castel Romano e per il ripristino della legalità, come peraltro previsto dal decreto della Regione Lazio.

Giugno 2006

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1999 WWF Gruppo Attivo Roma XI